I Dieci Bocconi Amari Di Un Disturbo Alimentare
- martybet
- Dec 5, 2013
- 4 min read
Quando si tratta dell'argomento anoressia o si osa solamente pronunciare la parola, la stragrande maggioranza di persone gira al largo ed evita l'argomento come la peste o i cetrioli nell'hamburger del McDonalds ( sì, trovo anche io dell'ironia in questo mio paragone ).
Per il mondo, le persone affette da disturbi alimentari diventano i loro fastidi alimentari.
Faccio un esempio: mi hanno consigliato di leggere il libro "Volevo Essere Una Farfalla", e quando sono andata a chiederne la disponibilità alla Feltrinelli di Genova, il ragazzo, sapendo benissimo di cosa trattasse il romanzo, ha iniziato a squadrarmi dalla testa ai piedi, chiedendomi poi di seguirlo al piano di sopra.
Il libro si trovava nascosto nella sezione di psicologia, sotto la categoria : "disturbi del comportamento alimentare."
Questa cosa mi ha infastidito parecchio, e adesso vi spiego il perché.
Questo romanzo è una biografia di una donna che racconta la sua storia e spiega come l'anoressia l'abbia aiutata, ironicamente, a vivere. Non si tratta di un libro 'anoressico' e non capisco perché non possa essere semplicemente trattato come un libro di narrativa.
La cosa che mi amareggia ancora di più è quando in pole position si trovano libri come "The Blonde Salad" di Chiara Ferragni. Per quale motivo non fare una sezione apposita e nascosta anche per questo genere di testi? Proprongo già il nome: manuali per deficienti.
Perché purtroppo, se hai bisogno di spendere la bellezza di €16,90 per leggere i consigli di Chiara su come vestirti per stare in casa, l'unica parola che mi viene in mente è proprio deficiente.
La vera differenza tra i due volumi consiste solo nella cara e vecchia legge del marketing: Chiara vende e l'anoressia no.
Tornando al nocciolo della questione, mi piacerebbe che la società la smettesse di definire una persona in base alla sua malattia. Io non sono il mio disturbo alimentare, io sono Martina e purtroppo l'anoressia oggi fa parte della mia vita. Non è una cosa di cui ne vado fiera, ma non vedo nemmeno perché debba nasconderla e aver paura di parlarne.
E proprio perché la gente considera l'anoressia un taboo e non sa nemmeno di preciso di cosa si tratti, ho deciso di stilare la classifica delle dieci cose o meglio rogne che un disturbo alimentare comporta.
#10 BOCCONI AMARI
1 - Non importa se fuori inizia a fare caldo, visto che hai le somiglianze di Izma delle Follie Dell'Imperatore, il freddo, quello porco, lo senti sempre. Tra l'altro, se vivi in Inghilterra in una casa dove il riscaldamento lo accendono solo se dalle finestre iniziano a formarsi stalattiti di ghiaccio, la cosa non è esattamente il massimo.
2 - Se sei sottopeso e hai un bacco di scopa che ti fuoriesce dal fondoschiena (sto parlando dell'osso sacro per chi non avesse inteso), sedersi su una qualsiasi superficie può sembrare più difficile e scomodo di quanto si pensi.
3 - Il calcolo ossessivo delle calorie non ti permette di godere nessun tipo di cibo. ( E c'era gente che mi aveva detto che avrei sbagliato a non continuare matematica in Inghilterra! Dopo tutti i conti di calorie e macronutrienti, credo che nemmeno un commercialista riesca ad avere la stessa facilità che ho io adesso nell'addizionare, sottrarre, moltiplicare e dividere i valori nutrizionali!)
4 - Se non mangi: hai fame. Se hai fame e continui a non mangiare: diventi irritabile. Se sei irritabile: diventi stronza. (Mamma non volevo dirti che rumini come un cavallo lepegoso quando mangi i pandistelle la mattina, ti chiedo scusa.)
5 - Hai una leggera difficoltà nell' andare fuori a cena: " Scusi, vorrei una grigliata di pesce mista, ma senza gamberoni, pesce spada e totani... sì, solo con il tonno e possibilmente cotto senza nessun condimento... e di contorno potrei avere una insalata mista invece delle patatine fritte? Sempre senza nessun condimento. Grazie. "
A quel punto quando ti arriva il piatto a tavola o sei rimasta da sola perché le persone con te se la sono date a gambe, oppure il tonno ti arriva sì senza condimento, ma anche con un gran bello scracchio da parte del cameriere. Questo sempre che il cuoco in cucina abbia rispettato i tuoi ordini, perché se invece il pesce ti arriva straboccante di olio extravergine di oliva c'è anche il rischio che tu ti metta a piangere o faccia venire un attacco di panico.
6 - Pensi al cibo 24 ore su 24, e quando non pensi al cibo è solamente perché stai dormendo, cosa che accade raramente perché le ore di sonno si riducono in maniera spaventosa ( in modo inversamente proporzionale alle tue occhiaie che invece ti fanno sembrare spaventosa - vedi Izma).
7 - Sul corpo inizia a crescerti una strana peluria chiara e quasi invisibile che serve di protezione al freddo e no, non ho ancora preso le sembianze di uno Yeti.
8 - Ogni volta che si mangia qualcosa di più sostanzioso, come una pizza, la pancia si gonfia a dismisura così da farti sembrare incinta o constipata. E come se non bastasse si aggiungono anche i sensi di colpa perché ti senti e vedi un bue anche se razionalmente sai benissimo di avere le somiglianze di un palo della luce.
9 - Ubriacarsi è off-limits e fingere di essere in botta è una delle cose più tristi e patetiche che abbia mai fatto. Non appena avrò superato questa paura insensata delle calorie liquide, ho deciso di andare a farmi il weekend dell'Oktoberfest.
10 - La gente non capisce, e molto spesso le persone su cui pensavi poter contare ti fanno una leva enorme o ti considerano una bambina capricciosa.
Numerose sono state le volte in cui mi sono sentita dire: "Ma visto che tu vuoi guarire, perché non mangi tre o quattro ciambelle a colazione, due hamburgers e un kinderbueno per pranzo e magari un bel panettone ricoperto di cioccolato per cena? Secondo me in questo modo, peso lo riprendi sicuro." Ora, io voglio chiedervi una cosa: secondo voi, se fosse così semplice, non avrebbero adottato questo regime alimentare tutte le persone disturbate di anoressia? Il mondo adesso sarebbe un posto più felice e contento e gli unicorni volerebbero in cielo cavalcati dalle superchicche. Pensate davvero che se dipendesse da me, non avrei già iniziato a mangiare normalmente?
Ovviamente la classifica potrebbe continuare ancora per molto, ma visto che sto trattando di un argomento che va preso a piccole dosi, ho deciso di fermarmi... per ora.
Comentarios