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Basta Un Poco Di Zucchero E La Pillola Va Giù

  • Writer: martybet
    martybet
  • Mar 25, 2015
  • 15 min read

Ogni piccolo traguardo va festeggiato, anche se piccolo.



Come ho già detto molte volte, quando si è malati, tutto perde piano, piano valore e persino andare a mangiare una pizza sembra qualcosa di insormontabile ed impossibile. Per questa ragione, ho chiesto ad alcune ragazze di condividere con me, e con il mondo, alcuni dei loro bocconi più amari che hanno dovuto ingoiare e che, anche se piccoli, hanno significato qualcosa di molto importante per loro.

















myself_again



La mia più grande vittoria? Essermi rialzata. Nulla di più, nulla di meno. Sai quando credi di non trovare più la via di uscita? Sai quando pensi che l' unica soluzione possibile sia la non-soluzione di rimaner ferma nelle cattive abitudini? Sai quando credi di aver perso pezzi di vita e di anima nel cesso di casa tua? In quei momenti credi di non poterti più rialzare, vedi la morte in faccia, chiara, vivida, ansante, e la malattia pronta a prenderti, a stringerti tra la sua morsa senza più lasciarti, decisa nel farti soffocare. Ti senti le forze venir meno, diventi sempre più scheletro, sempre meno donna e - quel che è peggio - sempre meno persona, anima, cuore. Io non so cosa è scattato in me il giorno in cui ho ripreso le redini della mia vita in mano e, anche se con fatica, ho puntato i piedi in terra e mi sono rialzata. Non lo so, non lo ricordo. Ma l'importante è che adesso io mi sia rialzata, l'importante è che io non guardi più la mia vita dal basso verso l'alto. Ora la mia vita la guardo da tutte le angolature e direzioni, perché ha mille sfaccettature e tutte belle, seppure così diverse e alle volte misteriose. Io la mia vita la prendo tra le mani e la modello secondo le mie inclinazioni e volontà, e non più secondo quelle della malattia. Io la mia vita sono convinta a volerla dilatare. Io la mia vita la voglio da morire, dovessi impazzire da morire è vivere che voglio! Ed anche se fa male, basta che sia vera. Con ciò partecipo al contest #bocconiamari di @bocconiamari








martytarabotty






Questa foto ritrae la fine di un viaggio, la fine di una settimana passata in Inghilterra, più precisamente a Londra. È stato il viaggio che mia madre, con tanti sacrifici e amore, mi ha regalato per il mio 17esimo compleanno; ricordo che ho rischiato di non partire, perché il mio problema con il cibo in quel periodo era ad un livello davvero alto: mangiavo poco niente, e facevo tantissimo allenamento al giorno per smaltire chissà cosa; mia madre mi aveva detto che se continuavo così, mi avrebbe fatto rinunciare a tutto: insomma, dovevo un po' riprendermi. nei giorni successivi mi chiedevo "ne vale davvero la pena saltare un viaggio e perdere il divertimento per una cosa del genere?" cosi, dopo qualche giorno, prima che fosse troppo tardi, sono andata da lei, era seduta a tavola, e le ho detto che, se mi avesse lasciato andare a Londra, avrei mangiato quello che sentivo, quello che più desideravo senza alcuna restrinzione: lo volevo fare davvero. e così è stato. ora, ho ancora, purtroppo, delle ossessioni riguardanti i condimenti, il peso di un alimento.. ma cerco di non farci troppo caso, perché ho imparato una cosa: "LOVE, EAT, LIVE."








nao_iceskater




Pubblico questa foto perché partecipo al contest di @bocconiamari #bocconiamari (p.s. ho appena scoperto il tuo profilo ed è davvero molto bello). Non pubblico la foto di un cibo perché secondo me questo è più importante, e vorrei cercare di dare un po' di speranza e positività. A 16 anni i medici mi hanno consigliato di smettere con l'attività agonistica e questo per me è stato straziante. Mi sono impegnata al massimo e grazie anche alle persone che mi sono state sempre vicine sono uscita da 5 anni davvero brutti. Mi sono rialzata, ho ritrovato la gioia di vivere e di pattinare e sono tornata in pista. Questa foto me l'anno scattata alla mia prima gara nazionale senior, la massima categoria nel mio sport. Nello stesso anno sono arrivata nelle prime 10 ai Campionati Italiani Assoluti, e ho completato con ottimi voti il primo anno di università. Questo per dire a tutti che tutto è possibile, e che se ci impegnano sempre al massimo, i risultati poi arrivano. Nell'alimentazione, nello sport e soprattutto nella vita.














Questo è stato un grande passo...poco dopo la morte di mio papà avvenuta a fine settembre ero distrutta e lo sono tuttora ed a una settimana dopo ho proposto a mia mamma e mio fratello di andar tutti insieme a mangiare una pizza nel posto in cui la mangiavamo sempre insieme a papà come se lui fosse ancora lo con me è con noi, ho fatto un scenata e pianto per mangiarla ma l'ho mangiata tutta ed era buonissima, l'ho fatto per lui, la mia luce e la mia forza non dimenticherò mai questa serata e tutte quelle successive che son potute accadere solo grazie alla forza donata da lui... E con questo partecipo al contest di #bocconiamari










Niky_recovery




Penso che nel percorso di guarigione prima bisogna uscirne psicologicamente. Certo, è fondamentale riprendere peso per sentirsi meglio, ma è la testa il vero obiettivo. È importante festeggiare un proprio successo come incremento di peso o quando siamo riusciti a mangiare qualcosa che ci fa paura, ma io penso sia ancora meglio festeggiare quando, a fine giornata, possiamo dire 'oggi sono stata proprio bene, sono uscita, mi sono divertita e non ho pensato solo alla malattia'. Io non voglio sentirmi malata, io sono Nicole. E Nicole è una persona normale, che non pensa a tutto il giorno a numeri, calorie, kg, aumento di masse o roba simile. Nicole pensa invece al suo futuro, ai suoi interessi, alle amiche -a trovarsi un moroso che la sopporti magari-, ai viaggi, ai libri, allo shopping. Francamente trovo logorante e sbagliato chi si focalizza solo su calorie, peso etc. Mangiare deve diventare una cosa normale, questo è il mio obiettivo finale. Ho sprecato fin troppo tempo a pensare alla malattia e kg e calorie e su e giù, e blablabla. Voglio uscire e divertirmi, non starmene qui con le mani in mano e pensare a cosa mangerò a cena. Mangerò quello che mi va, punto. Quello che voglio dire è che per guarire davvero penso che dobbiamo sentirci di nuovo libere e vive. Allora il corpo ci seguirà, e non avremo più paura. Ho 20 anni e, Gesù, voglio vivere, non sentirmi una malata. Non sentiamoci malate, ma persone normali. E abbiamo il diritto di avere una vita serena.










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Io sbattuta fuori a calcioni dalla chirurgia per un incidente accaduto in cui sono stata coinvolta. Sospesa dal tirocinio per due mesi senza che nessunoi dicesse il perche'... dovevo stare a casa a meditare sul mio IGNOBILE COMPORTAMENTO. Insultata e trattata come uno straccio da pavimento dai miei stessi professori, lasciata all'oscuro di tutto e infilata in un mare di emoji da cui mi sembrava impossibile riemergere. Etichettata come pazza, pericolosa... e pure epilettica emoji spedita dal neurologo, dallo psichiatra e dalla psicologa: 9 settimane di psicofarmaci, 59 giorni di agonia per riottenere la tanto desiderata idoneita' tolta brutalmente dopo quell'incidente. E adesso? sono ancora qui. Ho dovuto star zitta e mandare giu' tutto perche' sono loro chr hanno il coltello dalla parte del manico. Nonostante i 5kg persi, i problemi alimentari sviluppati, gli appelli d'esame in meno rispetto alle mie compagne, le relazioni extra e le ferie ridotte al minimo, sto gradualmente smaltendo le ore di tirocinio che mi mancano. Le cose che mi stanno facendo andare avanti sono i cuccioli che curo e l'aiuto e il sostegno che ricevo dalle mie compagne anche dal personale in.reparto. non saranno quattro braccia rubate all'agricoltura a non farmi raggiungere il desiderio di diventare una brava infermiera pediatrica #bocconiamari










_iwill_win






Ho deciso d partecipare al contest d @bocconiamari con questa foto perché credo che il sole timido all'orizzonte rappresenti il mio presente! È il panorama di Levanto, il giorno di Ferragosto... Perché mi rappresenta? Ebbene, qui a Pisa abbiamo un centro specializzato in DCA, con un'equipe valida a quanto dicono, tuttavia io mi sono sempre rifiutata di rivolgermici in quanto lì avrei ritrovato un endocrinologo con cui ho avuto a che fare a 16 anni e che tuttora reputo co-responsabile della mia malattia. Per paura mi sono sempre negata questa strada e ho preferito rivolgermi ad altri professionisti. Certo, anche loro mi hanno dato tanto, però adesso sono ferma da troppo tempo, il peso non sale nonostante gli sforzi e la tranquillità mentale che per fortuna ho raggiunto. Così ho deciso: CAMBIO STRADA e mi affido al centro. M'imbatterò nel medico tanto temuto, ma non fa niente. Il sole all'orizzonte simboleggia speranza e fiducia! Dobbiamo avere il coraggio d cambiare, per noi e per la vita. #bocconiamari








sugarfree_krapfen



Ho scelto la mia colazione di oggi per partecipare al contest di @bocconiamari. Raramente trovo il coraggio di andare a fare colazione al bar, e quando mi ci obbligano (vedi esami del sangue), prendo sempre la pasta più integrale possibile, magari senza nemmeno un filo di miele. Una settimana fa mi sono detta che oggi ci sarei andata di mia spontanea volontà, e non solo, avrei scelto quella che più mi faceva gola. Sono tre giorni che ci penso, trovando scuse su scuse per non andarci... Stamattina ho guardato la mia solita colazione, chiuso gli occhi, stretto i denti, ed ecco qui! CORNETTO AL PISTACCHIO E CAPPUCCIO D'orzo! appagata e felice! #bocconiamari






healthy_diet23


Quand'ero piccola l'idea di vivere all'estero non mi aveva minimamente sfiorata e quando alla fine delle elementari i miei genitori mi comunicarono che avremmo cambiato "vita" scoppiai a piangere. L'idea di dover lasciare il luogo in cui ero cresciuta e tutti miei amici mi rese talmente fragile che da quel giorno non fui più io. Prima di quel giorno non avevo mai pianto, fu quello l'inizio delle mie lacrime. Arrivati a destinazione le cose non cambiarono. Adattarsi fu un'impresa non ardua, di più. Il primo giorno di scuola lo ricordo ancora, l'unica cosa che riuscì a farmi star bene fu una "ragazzina" accanto alla quale mi sedetti. Diventammo migliori amiche, ma ci son cose che mi accaddero in quegli anni che tuttora non sa. Passato un anno iniziai a vedermi orribile. La mia migliore amica invece era una ragazza bellissima ed aveva il fisico dei miei sogni.. Un giorno decisi di cambiare ma non lo feci nel modo migliore. Smisi di mangiare e ciò che mangiavo lo vomitavo dopo poco, non perché il mio corpo lo rifiutava, ma perché ero io che non lo volevo e di conseguenza andavo in bagno a vomitare. Di questa cosa non ne parlai mai con nessuno. Poche sono le persone che lo sanno, diverse quelle che lo sospettano.. Gli anni passavano e io nascondevo sempre meglio questo mio modo di essere e ciò che ero diventata, fino a quando un giorno non conobbi colui che adesso è il mio ragazzo. Ci incontrammo a scuola per la prima volta e fu amore a prima vista. Ci fidanzammo poco dopo, con l'ingenuità di chi l'amore non l'aveva mai provato. Qualche giorno dopo mi sentii male. Rimasi a casa da scuola, con la febbre a 40, mal di testa lancinanti e vomito continuo. Non si capiva cosa avessi. Venne a casa mia con un mazzo di rose dopo 3 giorni e mi stette accanto finché non guarii. Due settimane dopo l'inizio di questo mio "malore" andai all'inaugurazione di un "convegno" alla quale tenevo tantissimo. Lui venne con me. Quella sera mi sentivo bene, fino a quando non mangiai qualcosa, andai a vomitare e mi sentii nuovamente male. Dovette chiamare mio padre per farci venire a prendere, io ero in condizioni terribili e lui non capiva perché. Mentre aspettavamo mi chiede: "Ma tu quando vai in bagno, cosa fai? Ogni volta che esci sembra che lasci parte di te lì.."


Io non risposi subito e lui continuó: "mica vai a vomitare ?"




A quel punto, come se non ce la facessi più a tenere tutto dentro gli dissi la verità. Rimase scioccato e mi fece promettere di non farlo mai più. Io inizialmente gli dissi sì e fino a quando non guarii da quella strana febbre non lo feci ma poi fu più forte di me e ripresi. Glie lo dissi per correttezza ma mi aiutò ad annientare quel mostro che si annidava al mio interno. Adesso è passato un anno e mezzo dall'ultima volta che sono andata a vomitare. Non mi vedo ancora bella, ma ho superato un ostacolo più grande di me, un qualcosa che consideravo un boccone amaro. Adesso ne dovrò superare un altro, di uguale spessore, ovvero un mio ennesimo trasferimento. Spero di farcela e di vincere ogni paura. @bocconiamari #bocconiamari








amazedgiuliam




Ho deciso di postare questa mia foto perché rappresenta il mio più grande ostacolo. So che é un #bocconeamaro comune a molte donne, ma é quella prova che ogni mattina si ripresenta. Il mio corpo, cosi longilineo e sottile (di costituzione), é sempre stato la mia vergogna. Ho cercato di nasconderlo in ogni modo, rendendomi la persona meno attraente e femminile che conoscessi. Non ho mai avuto problemi di alimentazione, ma questo non vuol dire che lo abbia amato. Ho fatto periodi dove, se mi capitava di specchiarmi, scoppiavo a piangere; periodi in cui non mi importava di mangiare bene; periodi dove, al minimo languorino, cedevo a fami esagerate (sentendomi sazia, sperando di ingrassare quei chili che mi avrebbero reso più femminile). Io non ho un corpo vistoso, femminile, bello. E forse neanche lo voglio perché, che mi piaccia o no, il mio corpo è questo. Lo devo amare, nonostante le braccia magrissime, la totale assenza di seno, i fianchi strani. Io devo imparare a ingoiare questo boccone amaro e accettarmi. Sono cosi e sono bella cosi. #bocconiamari










healthysunnymood_








Ieri sera sono andata al compleanno di una mia carissima amica e ho mangiato UNA FETTA di questa torta. Sono normopeso da più di un anno, ma alcune fisse sono sempre nella mia testa. Cerco di mangiare solo cose che preparo da me, evito il fritto, scelgo solo determinati gusti di gelato, non guardo nemmeno i pancakes che mia nonna fa ogni domenica, preparo dolci rigorosamente con farina integrale, senza burro e con meno zucchero rispetto a quanto indicato dalla ricetta. Tutto ciò mi porta spesso ad evitare cene,pranzi,feste e a programmare ogni pasto. Fortunatamente sto uscendo da questi limiti che mi sono imposta. Sto capendo che il cibo non è solo calorie, ma condivisione, gioia, un modo per stare con gli altri. Le amicizie, la famiglia e tutti i rapporti con gli altri sono più importanti di una patatina fritta. Per questo ieri ho deciso di non rispondere come al solito "No,grazie. Non vado pazza per le torte". Avrei mentito, perché fino a qualche anno fa mangiavo kit kat, smarties, cioccolata ecc senza farmi problemi, con gusto e con il sorriso. Se ieri ho risposto "Si io la mangio,grazie" e grazie a me stessa,ma anche grazie a voi.






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11 luglio 2013. La data che ha segnato la mia vita per sempre. Il mio Boccone amaro. Sono Mariarosaria, ho 19 anni e un passato duro, da raccontare e da ricordare.


2010: A seguito di due esperienze violente, ho cominciato a non mangiare più. E se mangiavo, vomitavo. Da qui partono le mie lotte con la bulimia e i digiuni, da 62kg sono passata a pesarne 45 nel raggio di pochissimo tempo, mi reggevo a malapena in piedi. Senza rendermene conto cominciai anche a non bere, vengo ricoverata per tre volte a causa delle coliche renali.




2011: Dopo otto anni, sono partita per milano e ho rivisto la persona che mi ha salvato la vita, mia zia Nancy. Sono rimasta con lei 5 mesi, sono aumentata di 5kg arrivando a 50,stavo bene, stavo guarendo. Era una seconda madre... Legatissime... La luce dei miei occhi... Poco prima dei miei 18 anni, tre giorni prima della mia partenza per tornare da lei ricevo una telefonata da mio cugino nel cuore della notte, mia zia si era gettata dal quarto piano, morendo pochi istanti dopo. Ho lottato contro me stessa perché avrei voluto distruggermi ancora... Ma quel giorno ho capito che dovevo essere forte anche per lei. La vita l'ha portata a questo per le troppe sofferenze, io gli ostacoli li abbatto per me e per lei. Sono Mariarosaria, e ho sconfitto la bulimia. Sono felicemente fidanzata e il prossimo anno mi sposo. TUTTI NOI ABBIAMO UN BOCCONE AMARO DA MANDARE GIU, BISOGNA CREDERCI. #bocconiamari






sailormona




Carnevale 2013. Periodo difficile, perché ho avuto attacchi d'ansia dovuti allo stress scolastico. Dopo una settimana, come conseguenza, ho avuto una gastrite nervosa e dovevo prendere una fialetta ogni giorno dopo pranzo per aiutare l'intestino nella digestione. Inoltre, ho perso una settimana di scuola perché non riuscivo ad alzarmi dal letto, e volevo che tutto questo passasse così come era venuto, all'improvviso. Non volevo uscire,non avevo fame, non volevo parlare con le mie amiche e non riuscivo a leggere un libro o a guardare un film. Ad Aprile c'è stata una svolta, un viaggio con la mia famiglia per un evento speciale, e mi ha fatto davvero bene: niente pensieri, niente preoccupazioni, solo divertimento, cultura, e la compagnia di persone a me care. Mi sentivo quasi una persona diversa, non avrei mai pensato di riuscire a godermi a fondo qualcosa. Adesso, la situazione è migliorata, anche se ho ancora attacchi di ansia non devo farmi condizionare, perché la mia vita è questa e devo prendere ogni occasione al volo, godermela senza pensare troppo al dopo :) #bocconiamari










sofi_recoverylife







@bocconiamari partecipo con questa foto perché è stato un pranzo di cui sono fierissima. Ero a casa da sola e avrei potuto benissimo restringere o farmi un banalissimo piatto di riso con un po' di piselli o magari mangiare meno carboidrati e invece no. Ho addirittura cotto più pasta del solito, l'ho condita abbondantemente, sono andata al supermercato appositamente per comprarmi la carne e ho cucinato tutto con la massima serenità. Quando ho visto il piatto che strabordava ho avuto un attimo di panico ma poi mi sono convinta del fatto che erano porzioni assolutamente normali e che ora come ora il cibo è la mia medicina. Una medicina che mi permetterà di stare meglio con me stessa e con gli altri, di realizzare i miei sogni, di vivere finalmente quella vita che in questi 2 anni non sono riuscita a vivere. E quindi con calma ho gustato questo pranzetto e quando ho finito sono stata orgogliosa di quello che avevo fatto, e mai come in quel momento ho capito che se voglio posso essere più forte di questa stupida malattia!









beeear







Quando la mia psicologa, due anni fa, mi ha abbandonata perché "non reagivo abbastanza", ho guardato mio papà, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma ho deciso di provarci da sola (anche se tanto sola non lo sono) a combattere contro il mostro e, fondamentalmente, contro me stessa. Ci sono giorni in cui vorrei eclissarmi dal mondo, perché non sono libera di essere Beatrice, perché sono rinchiusa in una gabbia troppo piccola per me. Altri, invece, capisco che il cibo è solamente lo sfondo delle mie giornate, che la mia vita può essere piena di emozioni indipendentemente da quello che mangio e che "è meglio una pancia un po' più gonfia piuttosto che un cervello piccolo". Io non ci voglio "convivere" con l'anoressia, io voglio VIVERE come piace a me. Voglio riconquistare la mia vita ogni giorno, voglio ballare, voglio amare, voglio tornare me stessa. Voglio. #bocconiamari @bocconiamari P.S. ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi stanno accanto e che sopportano me e tutte le mie sclerate.







fightinganna






Questa pizza ha segnato un punto di svolta nella mia malattia. L'ho presa in Sardegna con una mia amica, ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia sanità mentale. Nel senso che, dopo quella pizza, la sanità mentale è uscita dal vaso e mi ha sommersa. Ho ricominciato a ragionare, dopo quella pizza. In quella vacanza in Sardegna ho mangiato quel che volevo, pasta, dolci, schiacciata, gelato, senza esagerare ma senza nemmeno proibirmi certi alimenti per punirmi di qualcosa che non avevo fatto. Perché mi sarei dovuta privare di tante cose buone? Ovviamente, ho avuto tanti momenti no... ma la particolarità di questi momenti no è che sono durati pochissimo, e che ho sempre preferito uscire e fare due chiacchiere con qualcuno che non stare lì a rimuginare sulla balena immensa che ero o a correre su e giù per le scale per smaltire un morso di cioccolata. Tornata dalla vacanza, ho continuato a mangiare normalmente. Non voglio più essere perennemente stanca e infreddolita, non poter godermi un bel bagno o un gelato quando ci sono novecento gradi. Voglio sentirmi bella e apprezzata, fregarmene di quello che pensano gli altri, essere sana e felice. E adesso, nonostante la strada sia in salita, so che sono più vicina al mio traguardo. Ed è tutto merito di quella pizza.






fitnessslover_







Ecco qui la mia pancia stamattina. Ieri sera ho mangiato un sacco di gelato: in casa siamo in 3, abbiamo preso la vaschetta da un kilo e ce la siamo pappata tutta. Nonostante la scorpacciata di ieri, nonostante siano di nuovo 3-4 giorni che non vado al bagno e nonostante manchino un paio di giorni prima che arrivi il ciclo (stando alla pillola) la mia pancia è rimasta sempre lei. Questo è per fare capire a tutte quelle persone che una volta ogni tanto eccedono con il cibo che non cambia assolutamente nulla il giorno dopo. Non è che perché una sera ci si è concessi una bella mangiata il giorno dopo si sia ingrassati di cinquemila chili. Ragazze, mangiate tranquillamente, concedetevi uno sgarro ogni tanto e non fatevi mille paranoie: la vita va vissuta al meglio, non rovinatevi.







rebeccamazi




Lo scorso anno con la mia prima coppa di gelato dopo mesi! E partecipo al contest di @bocconiamari






starebeneepiacersi







Quattro giugno 2014 questo per me é stato l'inizio. Avevo finalmente capito che dovevo fare qualcosa, che non potevo lamentarmi del mio aspetto e poi continuare a non fare nulla per cambiare le cose, ma fino a quel momento ero talmente abituata a farmi schifo e a sentirmelo dire che non mi ero nemmeno resa conto di aver messo su altri 8 kg. Ero arrivata a 70, era come un mostro quel numero, sembrava così più grande di me... In realtà rendeva solo troppo reali cose che io avevo cercato di nascondere. Ma io volevo cambiare, volevo fare davvero qualcosa, e allora sono uscita a correre. Quella è stata la prima volta in vita mia che ho corso, e mi è piaciuto! Avendo avuto problemi di cuore da piccola non ho fiato, non ce l'ho nemmeno ora, quindi per me correre è difficile, ma l'ho fatto. Ho alternato corsa e camminata per quasi quaranta minuti, poi sono tornata a casa e ho deciso che da quel giorno avrei mangiato sano e cambiato la mia vita. Io ci credevo, ci credevo davvero, avevo paura di fare come al solito e fallire ma ci volevo riuscire a tutti i costi. È stato un periodo orribile, dovevo cambiare tutto e all'inizio non è facile, ma poi vedi che cala, vedi la bilancia che arriva in poco tempo a 66 e capisci che puoi farcela. Da quel giorno sono andata a correre 3 volte a settimana, ogni settimana. Poi dopo una settimana di vacanza ho iniziato la BBG. E ora sono una persona diversa. Ora sono una persona forte, che crede in sè stessa e nelle sue capacità e che arriverà al suo obiettivo. Ieri erano 3 mesi da quel fatidico quattro di giugno e sono ancora qui, a lottare più di prima, alla faccia dei pensieri negativi e di chi mi ha sempre dato contro. Ognuno ha la forza di farcela, tutti possiamo riuscirci, dobbiamo solo trovare dentro di noi la forza e non arrenderci mai. E se dovessimo cadere basta rialzarci e ricominciare con ancora più forza. Io non sono un caso strano, non sono MAI stata una ragazza forte, se sono riuscita a diventarlo vuol dire che bisogna solo provarci davvero.










 
 
 

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