Siamo Un Popolo Di Egocentrici
- martybet
- Mar 25, 2015
- 4 min read

Quanto importante è diventata la nostra immagine?
Molto, forse troppo.
Lo hanno capito persino le campagne benefiche che per riuscire a guadagnare soldi destinati ad "altri", c'era bisogno di mettere in primo piano la propria persona e soprattutto il proprio ego.
No Make Up Cancer Selfie, Ice Buckett Challenge hanno funzionato e raccolto moltissimi soldi, ma vi siete mai chiesti il perché?
Come si può pensare che pubblicare una foto di se stessi, in cui teoricamente il proprio aspetto è nel momento "peggiore", possa in qualche modo dimostrare empatia nei confronti di chi è stato malato di cancro ?
E la cosa ironica è che comunque, benché il trucco sia assente, è chiaro come il sole che la maggior parte di queste donne che hanno aderito alla campagna, abbia pubblicato lo scatto migliore con la luce nel posto giusto e lo sguardo ammiccante.
Per cui, rifaccio la mia domanda: perché questo tipo di campagne funzionano al mondo d'oggi?
Perché è un modo per farsi pubblicità da soli, e per mettere comunque se stessi e la propria immagine, prima degli altri.
Ed è proprio qui il punto: il mondo, e la colpa va soprattutto data ai nuovi media, sta diventando sempre di più egocentrico.
La fotografia un tempo era esclusivamente un modo per catturare piccoli frammenti di eventi importanti, come un matrimonio o un battesimo. Le foto venivano racchiuse poi in un album, ed una volta ogni tanto lo si andava a sfogliare per ricordarsi di quei momenti memorabili.
Oggi le foto sono solo ed esclusivamente un modo per attirare attenzione su di sé, per condividere ciò che stiamo facendo con amici ed estranei, un modo per ottenere "mi piace" e consensi. Qualsiasi cosa ormai, sembra una buona scusa per scattare un "selfie".
Sentiamo il bisogno di essere accettati, di sentirci piaciuti, condivisi e soprattutto amati. Il punto è che la maggior parte delle volte, per riuscire ad ottenere tutto questo, molte persone finiscono per perdere stima nei confronti di loro stesse.
Rientrare nei canoni immaginari imposti dalla società è incredibilmente difficile, e molto spesso questi canoni non sono altro che bugie.
Il magro è associato con il bello, il felice ed il soddisfatto, ma posso affermare con certezza che non sempre è così.
Il nostro corpo non è la nostra opera d'arte, la nostra vita lo è.
L'ambiente intorno a noi non fa altro che trattare i nostri fisici come dei progetti, ma non lo sono.
I nostri progetti dovrebbero essere ben altro: le nostre relazioni e rapporti, il nostro lavoro, la nostra felicità.
Sembra che l'unica cosa che abbiamo da offrire sia il nostro corpo, e lo dimostra il fatto che purché si dica di odiare gambe, seno, pancia, non si faccia altro altro che pubblicare foto che ritraggano questi ultimi.
Insicurezza? Tanta.
Il motivo per cui io ho avuto un disturbo alimentare non è stato per colpa di una società improntata sull'estetica. Ho iniziato a sentirmi una brutta persona interiormente, e per cui il tutto si è riversato poi sul mio aspetto fisico. Resta il fatto che l'unico modo che avevo per sentirmi migliore, era tramite l'apparenza.
E non deve essere così.
Non sono diventata improvvisamente più intelligente, più simpatica, più bella, solamente perché ho perso qualche chilo.
Il contrario.
Ho rovinato un anno della mia vita.
Pochi giorni fa ho avuto il piacere di parlare con una persona abbastanza importante nel campo dell'editoria e della moda. Dopo averle raccontato del mio disturbo e averle spiegato di stare molto meglio psicologicamente ma che avrei dovuto mettere su ancora un po' di peso per tornare ad essere in forma, la sua risposta è stata:
"Ma cosa dici?! Il magro è bello, non devi mettere su proprio nulla!"
Di primo istinto, c'è stato. Quella voglia incontrollabile ed irrefrenabile di mandarla, ma ho sorriso, l'ho rimandata a ... nella mia testa, e mi sono fermata a pensare. Questa persona non sa nulla di me, non sa quello che ho passato, e soprattutto non sa con quanta fatica ho iniziato a prendere peso.
Non è giusto che il mondo rimanga nell'ignoranza, però. Non è giusto che le persone vedano le copertine di giornali di moda, o modelle assomiglianti a scheletri, e pensino: "voglio diventare come loro", non sapendo che spesso, "diventare come loro" sia sinonimo di una lenta uccisione.
L'apparenza purtroppo fa parte della nostra vita quotidiana, e sarei incredibilmente bugiarda e scontata se affermassi che quello che conta davvero è la bellezza interiore e non esteriore.
Quello che conta davvero però, è riuscire ad andare oltre, e riuscire a vedere fuori determinati schemi e determinati canoni. Guardatevi intorno, aprite gli occhi, e smettetela ( smettiamola ) di concentrarci solo ed esclusivamente sulla nostra persona.
Concentriamoci sulle cose che sono davvero importanti; che non sono di certo la taglia di un paio di pantaloni, il numero su una bilancia, ed il desiderio irrefrenabile di consensi da parte di un mondo esterno.
Le cose importanti sono riuscire ad accettarsi, amarsi per ciò che si è ma soprattutto riuscire a capire che il nostro corpo non è altro che lo strumento che abbiamo per creare ogni giorno cose differenti.
Maledirsi e desiderare di avere un'altro tipo di strumento è solo una grandissima perdita di tempo.
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